Il letargo. La resistenza. Il giudizio.

Mossi dalle temperature miti e dal monologo del big Kahuna, a maggio puntualissimi iniziano a uscire di casa coloro che durante l’inverno vivono il famoso letargo sociale.

Per spiegare meglio: una buona parte della popolazione, in età compresa tra i 20 e i 40 anni, durante l’arco di tempo che va dall’inizio alla fine dell’ora legale, decide consapevolmente di uscire dalla circolazione e nascondersi in luogo caldo e asciutto. Si ripone tra un paio di shorts e un cappello di paglia e lascia gli altri a domandarsi dove siano finiti tutti.

I sopracitati animali letargici riappaiono inaspettatamente un sabato sera di maggio, picchiettando su una spalla di amico x, con nonchalance, “Buonasera”. A seguire passano un paio di settimane nell’intento di dissimulare il disagio dovuto al rientro in società, credendo che vada bene così. Errore.

Credenza comune vuole che la sparizione di un soggetto dalla circolazione, nell’80% dei casi, sia giustificabile con due motivazioni: la prima, il redivivo era impegnato nello svolgimento di attività fisica ludica e il suo ritorno in circolazione è dovuto a una crisi d’identità stagionale. Voglia di spazi stagionale, sensazione di oppressione stagionale. Questa sequela di dubbi, indotti da antistaminici e gonne corte, possono provenire dal partner o dal soggetto stesso. Nel primo caso il soggetto deve ripresentarsi nel mondo con giustificazione scritta e firmata dall’ex, il quale si autoaccusa di infamia, perché la sua storia d’amore è stata messa in dubbio dai voli low cost per Formentera (da lì traghetto per Ibiza). Nel caso in cui il soggetto si fosse invece dileguato autonomamente, (offerte speciale anche sui traghetti per San Torini, da lì aliscafo per Mykonos) la questione si farà più seria e le accuse contro di esso, perentorie: non c’eri quando avevamo bisogno di te. Dov’eri quando l’unica cosa che potevamo bere era il punch al mandarino, sennò ci si staccava una mano (si, anche con i guanti). Cosa stavi facendo mentre noi uscivamo, con coraggio, anche con la pioggia e quasi sicuramente senza l’ombrello. Malati. Dov’eri traditore della resistenza. Come giustifichi l’aver tradito la tua razza, il tuo credo, la tua casa, casa Stark (winter is coming).

L’altra possibile giustificazione alla scomparsa stagionale, è un improvviso aumento di denaro, dissipabile. Affronto all’orgoglio della resistenza che trova però giustificazione in sé stesso e nella durissima perifrasi di una qualsivoglia scusa non necessaria: il soggetto era a fare di meglio. Il soggetto era in 4 settimane bianche e 2 vacanze in barca nei caraibi francesi. Tutta la resistenza avrebbe voluto essere il soggetto, a cui basterà offrire un drink per redimersi.

“Ma dove sono tutti?”. “Ma la gente che fa?”. La gente era a casa. O in vacanza. Giungono quindi a posteriori, ma puntuali come l’anno precedente, le risposte alle sopracitate domande che hanno animato serate tanto divertenti da prendere in considerazione piani tipo “brevettiamo un energy drink con il litio dentro”, perché comunque le più grandi invenzioni nascono in risposta ad una necessità, si sa.

Rieccoli tutti. Vecchie leve immesse sul mercato pronte a tornare di moda come i pantaloni a zampa di elefante o l’orologio da taschino. Non si erano trasferite, erano in letargo, tradivano la resistenza. Ma forse in questo duro momento della vita in cui l’unione dovrebbe fare la forza, è giusto fare una riflessione, procedere in un’ottica naif di pace e serenità oppure seguire le severe leggi della banda della Magliana, finirla col tempo del perdono e iniziare con quello del giudizio.

La parola alla difesa.

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