La Palestra

Puoi fiutare i suoi passi. Ti arriva alle spalle quel momento maledetto. La soluzione è arrendersi all’imboscata della vita e andare in palestra.  La palestra è un luogo di culto estremamente eterogeneo, frequentato da individui di qualsiasi tipo e soprattutto forma. In palestra la mantenuta con il completino intonato alle scarpe,  può ritrovarsi a tonificare i mini bicipiti accanto all’avanzo di galera. Nel sopracitato tempio del benessere ci si reca per i motivi più disparati: cura del corpo, dello spirito, sensi di colpa, voglia di incontri, una specie di India ma con l’acqua corrente. Incubo di tanti ma anche casa di molti. La palestra infatti può essere affrontata in due principali misure: a frequenza molto costante, o più sporadica. Gli individui del primo gruppo in questione hanno una simbolica residenza altrove, ma non si spostano mai troppo dalla sala attrezzi, onde evitare che la loro cavigliera suoni e un che un trainer venga rimetterli al loro posto, tra le panche. I secondi, hanno acquistato l’abbonamento annuale un lunedì di settembre, in preda a uno slancio salutare, si sono poi presentati in altre 3 simboliche date:  S.Stefano, 2 gennaio e un giorno a loro piacimento tra il 25 aprile e il 1 maggio. Nel gruppo dei primi, la quota di maggioranza è rappresentata dalle Milf. Nuova amata categoria sociale, apprezzatissima ovunque, soprattutto nell’industria del porno. Madri in crisi di mezza età, alla ricerca di giovani rampanti (molto giovani, molto rampanti),  pronti a cimentarsi in intensi workshop sessuali. Queste signore sono generalmente maritate con portafoglio azioni, attribuibile a individuo stempiato con ottimo fiuto per gli affari e poco tempo libero. Madri di 5 figli. Pance d’amianto e bicipiti d’acciaio. L’unica cosa che temono al mondo è il metal detector dell’aeroporto. L’x-file sulla loro età ha sentito scommettitori muoversi lungo una time-line di 20 anni almeno. Presidiano con accanimento le prime file di ogni corso che promette l’eliminazione di almeno 500 calorie:  allenamenti  simili a test di sopravvivenza dai quali la popolazione striscia via esanime, ma non le signore in questione, no, loro si tamponano la fronte, abbaccano i cadaveri e vanno a fare spinning. Nel poco tempo che passano a casa si riposano in impalcature refrigerate, simili alla tuta di  Swarzenegher quando fece Freezer nel Batman di Joel Schumacher. Nel gruppo dei frequentatori sporadici, sono invece presenti in gran numero, intellettuali, progressisti e fumatori che si svegliano una mattina saturi di cibo, alcol e film di Woody Allen, decisi a dare una svolta alla loro vita. Si recano quindi in palestra, muniti dell’entusiasmo con cui la mattina si apre la porta di casa a un funzionario equitalia. Si aggirano per la sala spaesati e offesi per circa 45 minuti, 30 dei quali impiegati per fare stretching sdraiati. Nel tempio del benessere  tutti questi individui sono guidati da marmorei personal trainer, sciamani, capi di preghiera. Per giudicare questi ascetici leader bisogna ricordarsi che il loro livello di tonicità è proporzionale al livello di difficoltà dei corsi che propongono, spesso circuiti militari che ti fanno sudare anche le tossine di quelli furbi che son rimasti a casa. Con le migliori intenzioni gli individui si recano in palestra, pronti a intraprendere la strada per la tonicità, sicuri che i passi più duri in questo cambiamento siano consapevolezza, accettazione e ricerca di soluzione. Errore. I passi più duri sono quelli mossi a percentuale di pendenza appenninica, verso il nulla, con Katy Perry  nelle orecchie che canta Roar.

 

 

 

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